Rivista La città dei lettori

Casi imperscrutabili

By 8 Febbraio 2023 5 Marzo, 2023 No Comments

Casi imperscrutabili

Italo Papandrea

«Fu all’incirca in quegli anni, tra il 2… e il …9 [illeggibile], che cominciò a diffondersi con successo. L’azienda statunitense che l’aveva brevettata per poco non finì in bancarotta; ma poi, dopo aver scoperto come abbattere i costi di produzione, si era ripresa e, allargato il mercato, aveva moltiplicato sfacciatamente i guadagni. La “macchina”, così la chiamavano i produttori con toni scherzosamente anacronistici, veniva sponsorizzata ovunque: siti web e social media di allora erano inondati da consigli di acquisto, link al download diretto, esperienze di chi ne aveva fatto uso rimbalzavano da uno schermo all’altro. Ad un certo punto anche i Ministeri per le Sorti Digitali e Progressive, della Salute e della Cultura promossero la “macchina” e ne raccomandarono l’uso costante con una nota congiunta, per quanto non ce ne fosse bisogno, in effetti, perché già moltissimi l’avevano scaricata.

 

 

Una banale applicazione, a pagamento; l’icona che la identificava era una fogliolina verde stilizzata su sfondo blu; l’acronimo accanto riportava in grassetto “MPDG” (Macchina Per le Decisioni Giuste). Scaricata l’app, l’utente creava il suo profilo personale e compilava con sincerità un test sulle sue abitudini, passioni, vizi, relazioni, speranze, sogni, sentimenti passati e presenti. (Il test veniva riproposto poi una volta al mese ed era obbligatorio compilarlo ogni volta, questa per così dire era l’unica seccatura), dopodiché l’app era pronta all’uso. La schermata all’apertura riportava due campi vuoti disposti uno sopra all’altro, il primo a sfondo rosso il secondo a sfondo blu. In quello rosso l’utente scriveva in un massimo di 500 caratteri la questione sulla quale bisognava decidere; quindi, dopo aver cliccato su “Invia”, nel campo blu la MPDG riportava la decisione da prendere in quella data situazione, in base a quel determinato individuo (e a calcoli dalla complessità spaventosa).

 

 

Insomma, la si cominciò a usare un po’ per tutto. I più anziani soprattutto per le questioni più quotidiane (cosa metto stasera? Cotoletta o spezzatino domani a pranzo?), i ragazzi anche per le decisioni importanti (medicina o giurisprudenza? La lascio direttamente o cerco di farmi lasciare? Accetto questo lavoro o lo rifiuto?). Nel giro di qualche anno gli effetti furono epocali. Gli incidenti d’auto fatali si azzerarono, il rischio di inefficacia di un’operazione chirurgica si annullò, la legge sul divorzio cadde in disuso e fu abolita, le carceri si svuotarono. La MPDG preveniva progressivamente qualsiasi tipo di situazione complicata, dall’insetto caduto nel bicchiere al matrimonio sbagliato. Negli anni che seguirono, molta gente arrivò a campare anche centoventi o centoquaranta anni nelle migliori condizioni di salute possibili.

 

 

Era una rivoluzione. Vite perfette si libravano come nastri colorati nell’aria, tutto era facile, il mondo un puzzle gigantesco di soli quattro pezzi. Le persone si incrociavano per strada o nei locali, si guardavano e si sorridevano e non c’era in pratica più bisogno di discutere niente con nessuno, ci si limitava a quel sorriso di circostanza perché era chiaro che tutto andava bene ed era inutile chiederlo. Passarono molti anni. Preceduta dal documento scritto, la lingua parlata cominciò a scomparire e restò quel sorriso ebete a significare, se così si può dire, tutto. Fu allora che… [Illeggibile per molte righe.] In quelle sacche di dissenso che si formarono nei bassifondi della nostra società perfetta e analfabeta qualcuno recuperò vecchi libri e ricominciò a parlare nello sgomento generale. Nacquero movimenti, sette di sabotatori della MPDG perseguitate dal governo che fu costretto, nel pubblico scandalo, a riaprire le carceri. Troppe cose accaddero che non posso raccontare. Fatto sta che la riscoperta di alcuni di quei vecchi libri che parlavano di vite corte, mediocri, che impiegavano pagine e pagine per definire situazioni complesse (a quel tempo considerate dai più irragionevoli), comportamenti variegati e non sempre chiari, scelte prese senza la MPDG (follia!), ebbe l’effetto di un maremoto e sconvolse soprattutto i giovani, che si ribellarono ai Sorridenti. [Seguono due pagine illeggibili.]

 

 

Fra le vecchie storie dell’era ante-MPDG che ci turbarono di più, quella di un tizio che, nato e cresciuto in campagna in America, era diventato prof di Lettere (una roba già obsoleta) all’università e (senza MPDG) aveva sposato una donna forse non tanto giusta per lui, e che forse aveva preso una cantonata incredibile su uno studente e si era rovinato la carriera (!), e che poi però aveva anche amato, seguendo le sue scelte e i casi imperscrutabili dell’esistenza, ed era quindi vissuto.» Fine degli appunti per il discorso pronunciato dal signor J***, Eroe nazionale, Salvatore della Patria, in occasione del conferimento della Medaglia d’oro al valor civile nella Guerra contro i Sorridenti.

Italo Papandrea

Irpino, classe 1994, trapiantato a Firenze dove si è laureato in Arti dello spettacolo. Erasmusiano nostalgico e incallito flâneur. Cultore insospettabile della risata, del caffè e del cioccolato amaro. Sta imparando a prendersi sempre meno sul serio. Lettore fedele e famelico ma con i suoi tempi. Cacciatore di libri le domeniche, preferibilmente autunnali, ai mercatini.

Lettura consigliata
Stoner
John Williams
Nato in una famiglia di contadini poveri, Stoner scopre in sé una passione struggente per la letteratura e diventa professore. Stoner è dunque la storia di un uomo che conduce una vita semplice al limite della frugalità, una vita che lascia poche tracce. Ma Stoner è molto di più: è un romanzo sull’amicizia, sul matrimonio, sull’ambiente universitario, un romanzo sociale e – non da ultimo – un romanzo sulla fatica e sulla resistenza. Sul duro, implacabile lavoro nelle fattorie, sull’impegno che richiede la vita matrimoniale, sulla difficoltà di allevare con paziente empatia una figlia all’interno di una famiglia avvelenata, e sul tentativo di avvicinare alle meraviglie della letteratura studenti universitari spesso insensibili. È soprattutto un romanzo sull’amore: amore per la poesia e per la letteratura, ma anche amore romantico. È un romanzo su cosa significa essere umani.